PIERO RAGONE è filosofo, ricercatore, scrittore, studioso di religioni e di esoterismo. Il suo campo d’indagine è tutto ciò che la scienza non è in grado di spiegare. Laureato in Filosofia nel 2001, consegue due master e nel 2017 riceve la laurea honoris causa in Scienze Esoteriche. Autore di numerosi testi di successo, è ospite di convegni nazionali ed internazionali e il suo nome è accostato ai maggiori interpreti della ricerca italiana e mondiale.

mercoledì 12 giugno 2019

I QUATTRO CAVALIERI dell'APOCALISSE INTERIORE

Mi avete rivolto molte domande in privato sull'argomento: perché questo titolo ad un capitolo del mio ultimo lavoro?
Nel libro mi riferisco a quattro stati d'animo, quattro avversità che prima o poi incontriamo, tutti, e sono responsabili di una "Apocalisse Interiore". 
Perché "Apocalisse"?
Il termine ha due significati, uno improprio, inteso come "distruzione, devastazione", che gli abbiamo conferito in base alla lettura convenzionale dell'ultimo libro del Nuovo Testamento; l'altro, più attinente, che risale al suo valore originario e si riferisce ad una "rivelazione", un cambiamento epocale che da essi scaturisce.

Nel mondo esteriore hanno un nome, nel nostro reame interiore sono: Dolore, Paura, Senso di Colpa, Vergogna e ciò che ne consegue, come spiego nel testo.

Le interpretazioni più comuni vedono nei cavalieri dell'Apocalisse quattro avvenimenti catastrofici che devastano la Terra.
Ma c'è un aspetto sorprendente e poco approfondito: secondo molti interpreti, uno di essi non è affatto malvagio, anzi, nonostante il terrore che incute, la sua presenza è considerata positiva e benefica.


Uno dei quattro cavalieri non porta devastazione ma cambiamento. La devastazione ha luogo SOLO SE l'accoglienza che riserviamo al primo è sbagliata.

Penso che nessuno di noi possa affermare di non essere stato messo a dura prova dalla potenza impetuosa dei quattro "cavalieri". E' quasi inevitabile. Ma uno di loro non ha uno scopo negativo.

Quello che ho voluto fare è spiegare come sono arrivato a capirlo, e come ho imparato a gestirne la forza per non soccombere, come spesso ci capita al loro cospetto.
Un'esperienza non è valida solo perché l'hai vissuta; per essere completa deve essere condivisa.

Ci vediamo al Bivio, Ragazzi.