PIERO RAGONE è filosofo, ricercatore, scrittore, studioso di religioni e di esoterismo. Il suo campo d’indagine è tutto ciò che la scienza non è in grado di spiegare. Laureato in Filosofia nel 2001, consegue due master e nel 2017 riceve la laurea honoris causa in Scienze Esoteriche. Autore di numerosi testi di successo, è ospite di convegni nazionali ed internazionali e il suo nome è accostato ai maggiori interpreti della ricerca italiana e mondiale.

venerdì 24 agosto 2018

NON SEMPRE C'E' UN VOLTO DIETRO UNA MASCHERA

Nel film The Crow del 1994, il protagonista Eric Draven torna dal mondo dei morti e, dopo una fase comprensibile di confusione e adattamento, diviene consapevole dello scopo del suo ritorno. E indossa una maschera o, meglio, utilizza i trucchi della sua defunta compagna per dipingere il suo volto con i tratti di una tipica maschera del Carnevale italiano, il cui nome è Ironia (resa popolare dalla "Commedia dell'Arte" o "Commedia alla Maschera", la più nota delle quali è Arlecchino).
Il fumetto di James O'Barr, da cui è tratto il film, mostra in più circostanze un gruppo di tre maschere che fanno parte dell'arredamento della coppia di futuri coniugi, prima che la cattiva sorte spezzasse per sempre il loro sogno di avere una famiglia. 
Le maschere sono: Ironia, Dolore e Disperazione.

Se Eric è tornato in circostanze drammatiche, e sa che la sua missione terrena è temporanea e comunque luttuosa (dovrà eliminare tutti quelli che hanno distrutto le loro vite), perché "indossa" un sorriso? 
Nella sua impostazione da videoclip, il film non ha tempo per soffermarsi su molti dei dettagli che abbondano negli albi in bianco e nero e, ad uno sguardo superficiale, sembra che il protagonista sappia già come dipingere il suo volto, ma nel fumetto si intuisce che la decisione non è così diretta. 
E, per questo la curiosità si accentua: dovendo scegliere tra Ironia, Dolore e Disperazione, avrebbe potuto indossare quella più consona al suo stato d'animo, che immaginiamo fosse Dolore o Disperazione. Ma sceglie un sorriso. Perché?

La mia risposta è questa: per Eric, le altre due non sono più maschere. Non può indossarle per coprire, nascondere ciò che egli sente (in origine, il significato di mascherare è proprio "oscurare"). Eric E' Dolore e Disperazione, quei sentimenti fanno parte di lui, sono lui; il Sorriso, semmai, non gli appartiene più. E allora la scelta è inevitabile: solo l'Ironia, quel finto sorriso beffardo, può coprire ciò che è realmente.
Voi cosa ne pensate?
Per alcuni, la maschera copre; per altri la maschera rivela, come per Peter Parker o Bruce Wayne, che "diventano" Spiderman e Batman solo quando indossano i rispettivi costumi. 
Ci mascheriamo ogni giorno (a volte ho avuto la strana sensazione di mascherarmi da Piero Ragone, prima di una conferenza) per essere accettati, ammirati, o per non essere notati. Alcune maschere ci rendono del tutto invisibili, persino a noi stessi. 
Ma attenti: più impariamo a conviverci, più diventa difficile liberarci della maschera e, viceversa, è difficile per la maschera liberarsi di noi.

Come dice il cinico Patrick Bateman in American Psycho: 
"Dietro tutte queste maschere c'è solo una vaga idea del vero Patrick Bateman; c'è una sorta di astrazione, un'entità che mi assomiglia ma la verità è che, una volta caduto ogni velo, IO NON SONO PIU' LI'".

Ci Vediamo al Bivio, Ragazzi.
VVB 

venerdì 10 agosto 2018

RISPETTO



"(...) Termine ormai in disuso nella lingua italiana scritta parlata e pensata che significa, tradotto per il popolo di Facebook: 
"Se non la pensi come me, ci può anche stare, fa parte del gioco, ma il passo successivo è ognuno per la sua strada, non mi svergogni per una settimana nel tuo gruppo."

Ricordate queste parole: 
Se mi guardi dal basso vedrai in me un dio; 
se mi guardi dall'alto vedrai in me un vermiciattolo;
se mi guardi negli occhi, vedrai in me un Uomo.

Deridere un Testo Sacro significa deridere una tradizione;
deridere una tradizione significa deridere una cultura; 
deridere una cultura significa deridere un popolo; 
deridere un popolo significa deridere l'intera Umanità.

Il mio mondo non si divide in bianco o nero, giallo o rosso, italiano o africano, cristiano o islamico;
per me il mondo è amorevole oppure miseramente idiota.

Ci Vediamo al Bivio, Ragazzi.
VVB