PIERO RAGONE è filosofo, ricercatore, scrittore, studioso di religioni e di esoterismo. Il suo campo d’indagine è tutto ciò che la scienza non è in grado di spiegare. Laureato in Filosofia nel 2001, consegue due master e nel 2017 riceve la laurea honoris causa in Scienze Esoteriche. Autore di numerosi testi di successo, è ospite di convegni nazionali ed internazionali e il suo nome è accostato ai maggiori interpreti della ricerca italiana e mondiale.

giovedì 19 marzo 2020

... PERCHE' E' FACILE

"Non andiamo sulla Luna perché è un'impresa facile; andiamo sulla Luna perché è DIFFICILE."
E' questa la spiegazione con cui il 12 settembre 1962, il presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy, motivava la campagna statunitense per la conquista del nostro satellite.

19 marzo 2020: Un comune presentatore chiede "Perché tutti i nuovi cantanti, oggi, fanno rap? Sanno fare solo quello?" 
Risposta di qualcuno: "Lo fanno perché è FACILE. Una base campionata, ci parli sopra, fai rimare amore con cuore e sei qualcuno."

Siamo passati dal puntare alla Luna perché è DIFFICILE al fare rap perché è FACILE.
Non è solo una questione di gusti musicali. E' una visione sociale che fa tristezza.
Dal DIFFICILE al FACILE. Dal rischio alla comodità. Dallo spazio al domestico. Dall'impossibile al fin troppo comodo. 
Ci siamo imborghesiti, ci siamo addomesticati. In un mondo che si ammala di vizi, persino la trascendenza viene riciclata come un prodotto da commercio. Si sfornano libri per insegnarci che non abbiamo bisogno di libri, suggerimenti paralleli su come aver cura del nostro corpo e su quanto conta poco il nostro corpo, perché siamo ologrammi nella mente di chissà quale dio capriccioso.

 "Non sappiamo più vivere e, peggio, non sappiamo sopravvivere", mi ha fatto notare un mio carissimo amico. 

Nonostante il covid-19 sia ormai un problema planetario, e si è compreso che, al momento, l'unico antidoto efficace sia l'isolamento, ci sono migliaia di superman in giro che credono di aver sviluppato un'immunità contro ogni virus - tranne uno, l'imbecillità.

Siamo così viziati e addomesticati che possiamo rinunciare facilmente alle sfide, alle imprese, all'onore, alla gloria, alle vecchie cose importanti che fanno ormai sorridere, ma alla corsetta per restare in forma no.
"Ma come? anche la palestra chiude? E il sedere, come me lo tonifico?" pensa la gnocca che finora faceva il pieno di like a colpi di primi piani delle sue chiappe.
Chiuse le ricevitorie: "E le schedine? E il superenalotto? Come faccio adesso?"
Non sappiamo sopravvivere. Non sappiamo rinunciare al maledettamente superfluo.
SOPRAVVIVERE significa badare all'essenziale per vivere.
Significa saper rinunciare allo spreco. Questo periodo di quarantena avrebbe dovuto rieducarci a questo.
A riconsiderare l'importanza delle cose che abbiamo sempre dato per scontate.
Se non sappiamo rinunciare al superfluo, allora non sappiamo sopravvivere.
E se non sappiamo sopravvivere, allora nel mio personale darwinismo, questo mondo merita una specie più capace di noi. Non sappiamo curarci di noi stessi e nemmeno della nostra casa. 
Non è ostile, lo abbiamo reso ostile noi.

Mi è stato chiesto più volte, e da più parti, di tirare su il morale con messaggi incoraggianti, di speranza. Mi è stato chiesto di fare appello ai buoni sentimenti.


MA io ho imparato a raccontare il lato oscuro della vita, per imparare a prenderne coscienza. Il mondo si cambia se lo guardi in faccia, non se ne fai un ritratto fasullo.


ANDRA' TUTTO BENE!! si strilla.
Ok, pensatelo pure. Proiettate la mente verso il futuro, "andrà", "verrà", "succederà". 
E' così che si manda a puttane il presente.
Non va tutto bene. Va molto, molto male. Il virus non si diffonde a causa della paura, ma a causa della stupidità.
E io dovrei dire che andrà tutto bene?

Fatevelo dire da chi pensa positivo e vi inonda di messaggi distensivi. Anestetici che servono solo a distrarvi dalla realtà.
E perché ne abbiamo tanto bisogno, di distrarci? Perché è FACILE.
Guardarla negli occhi... oh, quanto è DIFFICILE.

E' questo che ci rende perdenti.
Non sei un eroe perché te ne sbatti del contagio.
Sei un perdente perché della vita non hai capito un cazzo.  

Non vi dirò che "andrà tutto bene". Per quello ci sono i newager. Fatevi pure una sniffata di "Andrà tutto bene". Tanto, dopo venti minuti la vera vita ribusserà alla vostra porta.