Negli ultimi tempi mi sono chiesto se ho mai provato la vera gioia, se posso affermare di esser stato felice, qualche volta; non mi riferisco alla soddisfazione per un risultato pratico o morale conseguito ma ad uno stato d'animo permanente, incorruttibile che non può essere intaccato da influenze esterne.
Sono arrivato alla conclusione che prima di rispondermi dovevo comprendere COS'E' realmente la felicità: a cosa paragonarla? che forma, che colore ha? come si presenta?
Sono arrivato alla conclusione che prima di rispondermi dovevo comprendere COS'E' realmente la felicità: a cosa paragonarla? che forma, che colore ha? come si presenta?
Prima di mettere per iscritto tutto quello che ho riversato nel libro, mi sono imposto di viverlo per capirlo, e viceversa, altrimenti avrei assunto l'atteggiamento di un maestro qualunque che vuol insegnare ciò che crede di sapere a chi crede di non sapere.
Questa è la mia riflessione, maturata dopo aver varcato la soglia dei 40: qualunque cosa si prova quando si raggiunge un traguardo è soddisfazione, allegria, appagamento, compiacimento, follia, leggerezza, chiamatela come volete ma non è felicità. La vera felicità non dipende da nessun fattore.
E' uno stato d'animo, non una conquista.Mi ci è voluta una vita di guerra per cercare di essere felice per riuscire a capire che non lo ero a causa della mia guerra.
Questa è la mia riflessione, maturata dopo aver varcato la soglia dei 40: qualunque cosa si prova quando si raggiunge un traguardo è soddisfazione, allegria, appagamento, compiacimento, follia, leggerezza, chiamatela come volete ma non è felicità. La vera felicità non dipende da nessun fattore.
E' uno stato d'animo, non una conquista.Mi ci è voluta una vita di guerra per cercare di essere felice per riuscire a capire che non lo ero a causa della mia guerra.
"LA VERA GIOIA E' ESSERE FELICI SENZA AVER FATTO NULLA PER ESSERLO."
Questa è la mia definizione; cosa ne pensate?
Ne avete una Vostra?