Jean
Paul Sartre – Le Parole
Tenevo conciliaboli con
lo Spirito Santo: “Tu scriverai” mi diceva. Mi torcevo le mani: “Ma che cosa
ho, dunque, oh Signore, perché voi m’abbiate scelto?” – “Niente di speciale.” –
“Allora, perché me?” – “Senza una ragione.” – “Ho per lo meno una certa facilità
di penna?” – “Per niente. Credi forse che le grandi opere nascano dalle penne
facili?” – “Signore, poiché sono così nullo, come potrei fare un libro?” – “Applicandoti.”-
“Chiunque allora, può scrivere?” – “Chiunque, ma sei tu quello che ho scelto.”
Lettera
di Arthur Rimbaud a Georges Izambard
maggio
1871
[...]
Le sofferenze sono enormi, ma bisogna esser forti, essere nati poeti, ed io mi sono riconosciuto poeta. Non è affatto colpa mia. È falso dire: Io penso. Si dovrebbe dire: mi si pensa. Mi scusi il gioco di parole.
Le sofferenze sono enormi, ma bisogna esser forti, essere nati poeti, ed io mi sono riconosciuto poeta. Non è affatto colpa mia. È falso dire: Io penso. Si dovrebbe dire: mi si pensa. Mi scusi il gioco di parole.
Io
è un altro.
Tanto peggio per il pezzo di legno che si ritrova violino [...]
Lettera
di Arthur Rimbaud a Paul Demeny
15
maggio 1871
[...]
Io è un altro. Se l'ottone si desta tromba, non è certo per colpa sua. La cosa mi pare ovvia: io assisto allo sbocciare del mio pensiero: lo guardo, lo ascolto: do un colpo d'archetto; la sinfonia si agita nelle profondità, oppure salta con un balzo sulla scena.
[...]
Il primo studio dell'uomo che voglia essere poeta è la sua propria conoscenza, intera; egli cerca la sua anima, l'indaga, la tenta, l'impara. Appena la sa, deve coltivarla; la cosa sembra semplice: in ogni cervello si compie uno sviluppo naturale; tanti egoisti si proclamano autori; ce ne sono molti altri che si attribuiscono il proprio progresso intellettuale! - Ma si tratta di fare l'anima mostruosa [...]
Io è un altro. Se l'ottone si desta tromba, non è certo per colpa sua. La cosa mi pare ovvia: io assisto allo sbocciare del mio pensiero: lo guardo, lo ascolto: do un colpo d'archetto; la sinfonia si agita nelle profondità, oppure salta con un balzo sulla scena.
[...]
Il primo studio dell'uomo che voglia essere poeta è la sua propria conoscenza, intera; egli cerca la sua anima, l'indaga, la tenta, l'impara. Appena la sa, deve coltivarla; la cosa sembra semplice: in ogni cervello si compie uno sviluppo naturale; tanti egoisti si proclamano autori; ce ne sono molti altri che si attribuiscono il proprio progresso intellettuale! - Ma si tratta di fare l'anima mostruosa [...]
Matteo
16:18,19
18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa
pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro
di essa.
19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e
tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che
scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Charles Baudelaire – Il Cattivo Vetraio,
tratto da “Lo Spleen di
Parigi”
Ci sono nature puramente
contemplative e del tutto inadatte all'azione, che, tuttavia, spinte da non si
sa quale impulso misterioso, agiscono a volte con una rapidità di cui esse
stesse mai si sarebbero credute capaci.
Perla di Gran Prezzo
[...]
E parlò al Signore dicendo: “Come è possibile che io abbia trovato favore ai
tuoi occhi, io che sono solo un giovanetto e tutti mi odiano perché non ho la
parola facile; perché dunque sono tuo servitore?”
Mahābhārata VI,
28, 7
« Così ogni volta che l'ordine (Dharma) viene a mancare e il
disordine avanza, io stesso produco me stesso, per proteggere i buoni e
distruggere i malvagi, per ristabilire l'ordine, di era in era, io nasco. »