L'UOMO ANGELO
HA FINALMENTE PRETESO QUEST'ANIMA BENEVOLA
Voglio raccontarVi una Storia. Quella di un Uomo che viveva per nulla. Che aveva votato la sua vita al nulla. Protraendo la sua adolescenza ben oltre i limiti anagrafici, è stato un Errante per molti anni; errava nella testa, errava per il mondo.
Conoscete quell'uomo con un nome, ma non si è chiamato sempre così.
Dopo gli Studi ha viaggiato. Ha vissuto in diverse città, anche all'estero. Dormiva dove poteva. Mangiava quando poteva. Conosceva sempre tanta gente. Polacchi a Milano. Brasiliani a Londra. Scozzesi a Roma. Italiani a Torino. Ha provato decine di mestieri. Una volta - si racconta - si è imbucato in una festa VIP nella laguna di Venezia durante la mostra del Cinema; altre volte, dice, è stato nei peggiori rave che possiate immaginare, facendo le cose più assurde che possiate immaginare.
Era convinto che la vita non avesse riservato per lui nulla più che una fulgida giovinezza e una rapida conclusione. Era sicuro che la sua esistenza non valesse lo strazio di essere protratta oltre un certo limite biologico; 27-30 anni e non di più.
E così accadde, per uno strano complotto del Destino ... Aveva 30 anni. Non è mai stato in guerra, ma ha visto dipartire molta gente, più di quanto un ragazzo della sua età avrebbe dovuto vedere. Una disgrazia, poi, si portò via un amico, e allora capì che il suo tempo era prossimo a compiersi. E in quel tempo ci fu un incidente. Uno schianto come l'esplosione di una stella. Era buio eppure c'era tanta luce. Molti hanno detto che abbia cercato quell'incidente ma... chi può dirlo. Quel che si sa è che era morto. Andato. Il cuore non ticchettava più. Minuti di silenzio. Visioni di cose a cui non aveva mai creduto. Poi un pugno, poi cinque, forse sei ... di un estraneo che era lì, come lui, per caso; come tutti, per caso. E il cuore riparte. Freddo per una giornata intera, ma niente ospedale, pregò. Solo tornare a casa. Ed era molto più che tornare a dormire nel suo letto. Era un vero ritorno a Casa.
(...) Raccontava ad alcuni che da piccolo sentiva una vocina, lo chiamava, lo voleva a sé. Ma scappava via sempre. La stessa voce gli aveva detto che non era il suo momento, una voce più forte del pugno sul petto che lo aveva rianimato. La stessa voce che ora diceva "Vuoi amarti?" E lui ha risposto "Cosa c'è da amarsi?" E la vocina disse "Vorrei che amassi il fiore più bello del mio giardino". "E sarei io il fiore più bello del tuo giardino?". "Ti ho dato una seconda occasione salvandoti. Faresti qualcosa per me?" "Se tu sei Dio, non è così che mi aspettavo di parlarti; cosa devo fare?" "Vorrei che vivessi il resto della tua vita per me". "E cosa vuoi che faccia?" "Te l'ho appena detto: Amati, e vivi per me".
E fu così che andò.
Queste furono le parole pronunciate.
E da allora ha cercato di far qualcosa della sua vita. Dice: "Ero un uomo mediocre e forse lo sono ancora. Ma adesso sono un uomo mediocre che si batte con tutto se stesso per esserlo sempre meno, ogni giorno di più".
E lo ha fatto. Pensava tra sé di aver ancora ingannato quella voce, a volte. Ma non lo fece mai. E si applicò. Avreste dovuto vederlo ... Leggere, Studiare, Scrivere giorno e notte. Senza concedersi mai pause, senza giorni festivi. Senza tregua. Per colmare la fangosa lacuna.
Un uomo che vive la sua vita al servizio di un bene superiore, di qualcosa che è infinitamente più grande di lui, di me, di ognuno di voi. Ora vive, dice, per restituire il favore a Dio.
Perché "se quel folle è stato tanto incosciente da aver fiducia in me ... forse è giusto che ne abbia anche io".
E' andata così.
Questa è la storia di un uomo da cui non ci si aspettava nulla perché non chiedeva nulla.
E che adesso combatte per qualcosa. Per rimettere ordine nell'inestricabile disordine. Per difendere il buon nome di un Dio che gli parlò da Amico. Abbiamo letto molte storie come questa. A volte leggiamo e diciamo: sono favole. A volte vediamo e pensiamo: devo averlo immaginato. A volte tocchiamo con mano ed esclamiamo: mi sono ingannato. Ma a volte, ve lo assicuro, si, accade che a volte queste storie siano vere. Che l'impossibile si manifesti accanto a noi. Dinanzi a noi. Affinché il prodigio si rinnovi.
Un Uomo deve perdere la sua vita per ritrovarla e solo così potrà aiutare molti altri, come lui, a ritrovare la loro vita.
Deve averlo capito, infine: siamo tutti i fiori più belli del Suo Giardino.
E il suo compito, ora e per sempre, è aiutare il mondo a comprenderlo.
Piero Ragone, "Buio negli Occhi", 2007
Tutti i diritti riservati ©
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