PIERO RAGONE è filosofo, ricercatore, scrittore, studioso di religioni e di esoterismo. Il suo campo d’indagine è tutto ciò che la scienza non è in grado di spiegare. Laureato in Filosofia nel 2001, consegue due master e nel 2017 riceve la laurea honoris causa in Scienze Esoteriche. Autore di numerosi testi di successo, è ospite di convegni nazionali ed internazionali e il suo nome è accostato ai maggiori interpreti della ricerca italiana e mondiale.

venerdì 28 giugno 2019

L'ARTE DI RESTARE IN PIEDI

Nel mio libro non parlo di vincenti; i vincenti hanno poco da insegnarci. Ne Il Tuo Destino Ti Troverà parlo di gente come noi che ogni giorno deve lottare per restare in piedi, nonostante le difficoltà.

Ognuno di loro mi ha insegnato a farlo.

E tutto quello che ho ricevuto, ho voluto condividerlo con Voi. 
Se ha fatto bene a me, ho pensato che avrebbe potuto far bene a molti altri che ogni giorno lottano per trovare la propria strada.

Ci vediamo al Bivio, Ragazzi.

mercoledì 26 giugno 2019

Il Tuo Destino ti Troverà Per Quanto Lontano Tu Possa Andare


https://www.ilgiardinodeilibri.it/data/newsletter/destino-trovera.htm

IL DRAGO IN OGNUNO DI NOI

  "Finché accettiamo la vita di quieta disperazione predisposta da costumi sociali e convenzioni studiate per assopirci con dosi quotidiane di silente dolore, il Drago dorme all’ombra della nostra indolenza, adagiandosi sulla certezza che nessuno di noi si impegnerà a combattere per difendere la propria luce. 
    Il suo spazio vitale è il buio dell’anima, il suo nutrimento è il silenzio dello spirito, l’assenza di ambizioni lo preserva in uno stato inerte.     
      Se non hai sogni non hai nulla da temere:

CHI E' SENZA DESIDERI 
NON RIDESTA IL DRAGO (...)"


Ho frequentato per anni un centro di Raja Yoga; non è per tutti, ma tutti sono i benvenuti: gli otto stadi del cammino sono davvero tosti - digiuno, astinenza, rinuncia - e non è produttivo frequentare se non applichi a dovere ogni singolo principio.
L'esperienza successiva mi ha portato al Kuji-in o Kuji-no-in, una tecnica di meditazione che, tra i tanti benefici, acuisce la capacità di concentrazione isolando l'intenzione.
Imparare a domare e convogliare una forza incommensurabile che abbiamo dentro, e che genericamente chiamiamo "Drago", è alla base del percorso. Tutte le storie del mondo, tutte le vicende umane parlano di questo conflitto dato che, se non lo risolvi interiormente, determina il tuo approccio con l'altro.
Il kuji rallenta ogni cosa: battito, pensiero, reazione.
Uno dei capisaldi che mi accompagna da sempre è racchiuso in una frase, che ho rimodellato in questo modo:

"Un Drago dorme in ognuno di noi 
finché il destino non lo sveglia; 
se sei forte ti onora, 
se sei debole ti annienta"

martedì 25 giugno 2019

L'ALCHIMIA DEGLI OPPOSTI



Questi sono solo alcuni dei numerosi protagonisti che appaiono ne "Il Tuo Destino Ti Troverà":

- un genio della Fisica,
- un supereroe Marvel,
- un tennista argentino tanto bravo quanto sfortunato, che proprio in questi giorni ha comunicato una notizia non felicissima per i suoi fans.

In un modo o nell'altro, sono riuscito a farli convivere nello stesso ambiente, anche se in apparenza non hanno niente in comune.

E' mia convinzione che ogni volta che qualcuno entra a far parte della nostra vita, soprattutto se ci sembra che sia accaduto per caso, ha un messaggio da riferirci, qualcosa da insegnarci, c'è una lezione di vita che abbiamo perso e che, per ragioni insondabili e misteriose, siamo tenuti ad apprendere.

Tutto è informazione. Dobbiamo solo crederci e saper leggere.
Anche attraverso un semplice fumetto, o un evento sportivo.


lunedì 24 giugno 2019

L'ARTE DEL CREARE IMMAGINI


LE INSIDIE DEL DIVENTARE ADULTI

Arthur Rimbaud, Peter Pan, Jimmy Connors, sono solo tre degli innumerevoli personaggi che appaiono ne "Il Tuo Destino Ti Troverà".
Cos'hanno in comune un poeta, un personaggio delle fiabe e un tennista di qualche anno fa?
Ognuno di loro ha un problema con l'età adulta: 
Rimbaud sapeva che il "diventare grande" e la necessità di guadagnarsi da vivere avrebbe inesorabilmente disfatto la sua poetica, fino a costringerlo a rinunciare, cosa che accadde, appena ventenne. Per Arthur, la poesia è solo per chi sa rimanere bambino.
Connors ha dimostrato che l'età è solo un numero, giocando le sue partite migliori a quasi 40 anni, e ritirandosi a circa 44. Non si è mai arreso all'idea di diventare adulto, per lui era importante non smettere mai di "giocare", diceva spesso.
E Peter Pan ... beh, è Peter Pan: "Sono fuggito il giorno in cui sono nato, quando ho sentito mamma e papà parlare di quello che sarei diventato da adulto."
Nell'accezione occidentale, il diventare adulti impone un sacrificio, devi rinunciare al bambino che è in te, contaminarlo o, peggio, soffocarlo. 

La parola "adulto" deriva dal verbo "adulterare", che significa "contraffare, corrompere, falsificare" e implica il modificare qualcosa in peggio, snaturandone le caratteristiche.

C'è una società là fuori che ci vuole così. Adulti, con un sacrificio rituale obbligatorio per essere ammessi nello stream che conta.
Con questo libricino ho provato a dire no.
E a riprendermi la parte migliore di me stesso, senza compromessi.
Vuoi salire a bordo e scoprire come?

Ci vediamo al Bivio, Ragazzi.

mercoledì 19 giugno 2019

MIGLIORIAMO IL MONDO, UN LIBRO ALLA VOLTA

Verdechiaro Edizioni


Estratto da "ll Tuo Destino Ti Troverà Per Quanto Lontano Tu Possa Andare":
"Finché accettiamo la vita di quieta disperazione predisposta da costumi sociali e convenzioni studiate per assopirci con dosi quotidiane di silente dolore, il Drago dorme all’ombra della nostra indolenza, adagiandosi sulla certezza che nessuno di noi si impegnerà a combattere per difendere la propria luce. Il suo spazio vitale è il buio dell’anima, il suo nutrimento è il silenzio dello spirito, l’assenza di ambizioni lo preserva in uno stato inerte.
Se non hai sogni non hai nulla da temere: chi è senza desideri non ridesta il Drago (...)."

lunedì 17 giugno 2019

IL SEGRETO DELLA FELICITA'

Negli ultimi tempi mi sono chiesto se ho mai provato la vera gioia, se posso affermare di esser stato felice, qualche volta; non mi riferisco alla soddisfazione per un risultato pratico o morale conseguito ma ad uno stato d'animo permanente, incorruttibile che non può essere intaccato da influenze esterne.
Sono arrivato alla conclusione che prima di rispondermi dovevo comprendere COS'E' realmente la felicità: a cosa paragonarla? che forma, che colo
re ha? come si presenta?
Prima di mettere per iscritto tutto quello che ho riversato nel libro, mi sono imposto di viverlo per capirlo, e viceversa, altrimenti avrei assunto l'atteggiamento di un maestro qualunque che vuol insegnare ciò che crede di sapere a chi crede di non sapere.

Questa è la mia riflessione, maturata dopo aver varcato la soglia dei 40: qualunque cosa si prova quando si raggiunge un traguardo è soddisfazione, allegria, appagamento, compiacimento, follia, leggerezza, chiamatela come volete ma non è felicità.
 La vera felicità non dipende da nessun fattore.
E' uno stato d'animo, non una conquista.
Mi ci è voluta una vita di guerra per cercare di essere felice per riuscire a capire che non lo ero a causa della mia guerra.
"LA VERA GIOIA E' ESSERE FELICI SENZA AVER FATTO NULLA PER ESSERLO."


Questa è la mia definizione; cosa ne pensate? 

Ne avete una Vostra?

venerdì 14 giugno 2019

IL LIBRO CHE NON DOVEVA ESSERCI

Questa è la parte più difficile.
Alla fine del 2017 ero in condizioni preoccupanti; il consiglio era mollare almeno tre mesi prima, ma ho insistito per onorare gli impegni. Negli ultimi due convegni ho accusato malesseri, in una circostanza sono svenuto sul treno e, dopo l’ultimo appuntamento pubblico dell’anno, sono crollato. Come dice Rimbaud: “Avevo uno sguardo così perso e un aspetto così smorto che quelli che incontravo forse non mi hanno nemmeno visto”.

Era arrivato il momento di fermarmi, e di affrontare il mio “Drago”. Ma, constatata l’impossibilità di rimettermi in tempi brevi, il periodo sabbatico si è trasformato in un mesto ritiro. Il parere diceva che non si torna come prima dopo una battaglia come questa, contro un nemico impercettibile eppure letale.
Non l’ho detto quasi a nessuno, ma ero convinto che fosse la fine. Per lunghissimo tempo, ho vissuto come se la mia esperienza “pubblica” fosse finita lì.In queste circostanze succede che ti rinchiudi nel tuo monastero mentale e pensi di essere al sicuro, perché nessuno potrà ritrovarti in un posto così sperduto. E, invece, come annuncia il titolo del libro, il destino si è fatto vivo. Non ha bussato, ha buttato giù le porte del mio rifugio.Era il momento di definire la situazione, così l’editrice Sonia Borghi delle Edizioni Verdechiaro mi chiede su quale progetto stessi lavorando. Rispondo che non scrivevo più. Avevo raccolto, come sempre, una quantità notevole di appunti e riflessioni in quel periodo di pausa obbligata, ma non avevo intenzione di pubblicarli. Lei non cede, mi spiega quanto valore potrebbero avere quei pensieri per tutti quelli che hanno sempre seguito il mio lavoro, e ipotizziamo un’uscita in primavera.Per un po’ mi convinco e mi dedico a riordinare il materiale, ma percepivo la mancanza di un movente, di un binario su cui scorrere fluido. La verità è che non c’era destinazione perché io non ne avevo una.A fine gennaio, avevo per le mani tanti buoni strumenti e una melodia senz’anima, ed è allora che mi fermo ancora e dico no. Ormai ho chiuso, ripeto, no, non voglio pubblicarlo, non esco con questo lavoro. La cosa non si fa.Ma è qui che una frase cambia tutto: “Finché resti con me – dice - non ti permetto di mollare. Nel calendario 2019 c’è il tuo nome. Non deludere tutti quelli che ti stanno aspettando. Pensa a quanti potrebbero aver bisogno di un esempio”.
E così ho trovato la tessera mancante per completare il lavoro: un lieto fine, un motivo per cui valesse la pena tornare a fare ciò che amo. La possibilità di essere d’aiuto, di contribuire a salvare ciò che resta della luce interiore che ogni giorno cercano di spegnerci.
Ho imparato che un eroe è chi porta a termine quello per cui è venuto al mondo.
Se la mia vita fosse stata una fiaba, non poteva concludersi con un silenzioso sipario che si chiude prima dell’ultimo atto. Le favole si chiudono con un “vissero felici e contenti”.
La mia esperienza personale, che non augurerei a nessuno, poteva essere d’aiuto a chi, combattendo lo stesso “Drago”, avrebbe potuto trovare in queste pagine un motivo in più per non dargliela vinta.

Non sono maestro di nulla, sono solo uno che si incontra sulla strada che ci porta verso quel lieto fine, se decidiamo di dedicare la nostra vita a realizzarlo.
 
Prima di questo evento, avevo solo ragioni per non mollare ma, credetemi, non è sufficiente per essere felice.
Ora ho un motivo per lottare, e comincio a percepire un mondo diverso. La chiamano “seconda occasione”. Ed è quella che non si spreca mai.

Se ce l’ha fatta uno qualunque come me, che è medaglia d’oro in sbagli multipli teorici e pratici, allora può farcela ognuno di voi che ha più talento, determinazione ed entusiasmo di quanto io potrò mai disporre.
Per diventare un buon ricercatore devi applicarti e studiare.
 Per diventare un buon essere umano devi imparare a vivere.
Il mio destino mi ha trovato nonostante il mio testardo impegno ad evitarlo. Il mio augurio, ora, è che succeda lo stesso anche a Voi.


CI VEDIAMO AL BIVIO, RAGAZZI!

L'ebook che Il Giardino dei Libri ha cortesemente reso disponibile in omaggio con l'acquisto di una copia de IL TUO DESTINO TI TROVERA' non è un semplice riempitivo ma un vero e proprio libro .
Si tratta dell'anteprima di un progetto più ampio del quale stiamo valutando l'efficacia; in base alla risposta del pubblico si sta pensando ad una edizione extended dell'opera, molto più ampia e ricca di immagini. Uno degli aspetti che lo rende unico è la collaborazione di Oliva Mariana, un'artista di grandissima sensibilità che mi ha fatto dono di un numero considerevole di ritratti e di vignette che punteggiano il testo rendendolo anche più gradevole allo scorrere delle pagine.
Ce l'abbiamo messa tutta per trasformare questa circostanza in un'occasione di festa, per ringraziare chi ci ha seguito finora con assiduità e per chi si avvicinerà al Nostro lavoro e vorrà continuare questa meravigliosa avventura insieme .
Siamo certi di aver fatto il massimo e intendiamo migliorarci ancora di più, affinché la qualità di ciò che proponiamo sia sempre all'altezza dei Nostri amati lettori.

Ci vediamo ... ma no, l'ho già scritto in alto
 

mercoledì 12 giugno 2019

I QUATTRO CAVALIERI dell'APOCALISSE INTERIORE

Mi avete rivolto molte domande in privato sull'argomento: perché questo titolo ad un capitolo del mio ultimo lavoro?
Nel libro mi riferisco a quattro stati d'animo, quattro avversità che prima o poi incontriamo, tutti, e sono responsabili di una "Apocalisse Interiore". 
Perché "Apocalisse"?
Il termine ha due significati, uno improprio, inteso come "distruzione, devastazione", che gli abbiamo conferito in base alla lettura convenzionale dell'ultimo libro del Nuovo Testamento; l'altro, più attinente, che risale al suo valore originario e si riferisce ad una "rivelazione", un cambiamento epocale che da essi scaturisce.

Nel mondo esteriore hanno un nome, nel nostro reame interiore sono: Dolore, Paura, Senso di Colpa, Vergogna e ciò che ne consegue, come spiego nel testo.

Le interpretazioni più comuni vedono nei cavalieri dell'Apocalisse quattro avvenimenti catastrofici che devastano la Terra.
Ma c'è un aspetto sorprendente e poco approfondito: secondo molti interpreti, uno di essi non è affatto malvagio, anzi, nonostante il terrore che incute, la sua presenza è considerata positiva e benefica.


Uno dei quattro cavalieri non porta devastazione ma cambiamento. La devastazione ha luogo SOLO SE l'accoglienza che riserviamo al primo è sbagliata.

Penso che nessuno di noi possa affermare di non essere stato messo a dura prova dalla potenza impetuosa dei quattro "cavalieri". E' quasi inevitabile. Ma uno di loro non ha uno scopo negativo.

Quello che ho voluto fare è spiegare come sono arrivato a capirlo, e come ho imparato a gestirne la forza per non soccombere, come spesso ci capita al loro cospetto.
Un'esperienza non è valida solo perché l'hai vissuta; per essere completa deve essere condivisa.

Ci vediamo al Bivio, Ragazzi.

martedì 11 giugno 2019

L'UNITA' DI MISURA DELL'ANIMA E' LA LUCE

tratto da
"Il tuo Destino ti troverà
per quanto lontano tu possa andare"

"Un Drago dorme in ognuno di noi finché il destino non lo ridesta: se sei forte ti onora, se sei debole ti annienta.
Dietro la rispettabile facciata di una maschera dai tratti gentili, con le sue affabili maniere e le ingannevoli buone intenzioni, si cela una forza distruttiva che dimora nel profondo in attesa del momento propizio per assumere il controllo e impadronirsi del nostro essere: nella vita reale il suo nome è Dolore, nelle scienze della psiche si chiama Ego; nelle religioni è il Diavolo; nei testi sacri è l’Avversario; nell’esoterismo è l’Ombra; nel cinema è l’Antagonista; nelle leggende è il Signore Oscuro; nei sogni è Nemesi; nelle fiabe è il Drago, il simbolo antico dell’inconscio demoniaco, l’abitante più temibile del nostro regno interiore (...)."


Il frontespizio del libro riporta una frase:
"Questa è la storia dei personaggi, degli eventi e delle lezioni di vita che mi hanno aiutato ad aver ragione del mio Drago e a trasformarlo nel mio colpo vincente."

domenica 9 giugno 2019

PIERO RAGONE

Il tuo Destino ti Troverà 

Per quanto Lontano tu possa Andare

La nostra vita potrebbe diventare 

il manuale di sopravvivenza di qualcun altro


mercoledì 5 giugno 2019

IL TRIONFO E LA ROVINA

“Se saprai affrontare il Trionfo e la Rovina,
 e trattare questi due IMPOSTORI allo stesso modo...”

Wimbledon è il torneo di tennis più antico al mondo; inaugurato nel 1877, è considerato ancora oggi il traguardo più importante per un professionista della racchetta.

Consapevoli del valore, del fascino del gioco sull’erba e del prestigio che conferisce una vittoria in questo torneo, gli organizzatori hanno inciso all’ingresso del Campo Centrale di Wimbledon questi versi tratti dalla poesia "If" composta da Joseph Kipling nel 1895, come monito per chi sta per varcare quella soglia:

“Se saprai affrontare il Trionfo e la Rovina, e trattare questi due IMPOSTORI allo stesso modo...”
Uno degli aspetti più interessanti di questa frase è l’etichetta di IMPOSTORI con cui l’autore definisce il successo e la sconfitta. 
Perché? Perché una vittoria ti illude di essere più grande di quanto realmente sei, mentre un fallimento ti persuade di essere peggiore. In entrambi i casi, assegni a te stesso un posto nell’Universo che non ti compete.Trionfo e Rovina sono il gatto e la volpe della nostra vita.


Nell’immaginario popolare, soprattutto in Oriente, il Drago è il simbolo di un insieme di forze non necessariamente negative, quelle egoiche, che hanno valore solo se incanalate e MAI assecondate. 
Nella mitologia che ho costruito per “Il Tuo Destino Ti Troverà”, il Drago (l’istinto egoistico e predominante) pone ogni essere umano dinanzi a queste due colonne della vita profana, il TRIONFO e la ROVINA; sappiamo che il tempio della vera vita si trova al di là di questi due pilastri, ma sono così stretti da rendere quasi impossibile il passaggio; se ci provi, resterai inevitabilmente ferito e sarà la tua attitudine a stabilire quale dei due lascerà i segni più dolorosi.
“Scegli” dice il Drago. Non puoi sottrarti alla sfida, non puoi decidere di non scendere in campo per evitare di cadere nella trappola, ma sai bene che la vera vita ti attende al di là dei due impostori che il Drago pone davanti al tuo cammino, e non puoi superarli senza rimanere gravemente leso.
Allora qual è la soluzione? A quale dei due permetterò di lasciare i segni più profondi sulla pelle e nell'anima?

Non ho una risposta universale, non conosco una ricetta che sia valida per tutti, ma credo di aver trovato la mia strada, affidandomi alle lezioni che la vita mi ha impartito in questi anni, e che ho deciso di condividere con tutti in questa nuova opera.
Come si passa indenni attraverso i due ingannevoli pilastri della vita profana, il trionfo e la rovina?

Ci vediamo al Bivio, Ragazzi,
O un passo prima delle due colonne.