PIERO RAGONE è filosofo, ricercatore, scrittore, studioso di religioni e di esoterismo. Il suo campo d’indagine è tutto ciò che la scienza non è in grado di spiegare. Laureato in Filosofia nel 2001, consegue due master e nel 2017 riceve la laurea honoris causa in Scienze Esoteriche. Autore di numerosi testi di successo, è ospite di convegni nazionali ed internazionali e il suo nome è accostato ai maggiori interpreti della ricerca italiana e mondiale.

giovedì 30 aprile 2020

OLTRE IL CONFINE, NARRATIVA ¿LINEA GOTICA ¿

COLLANE - OLTRE IL CONFINE
NARRATIVA
¿LINEA GOTICA ¿


Se guardate OLTRE, troverete l’oscurità, il silenzio, il brivido, un mondo popolato da creature misteriose e affascinanti. Ammettiamolo: il lato oscuro offre un mondo di spunti creativi più interessanti, per noi che ci accontentiamo solo dell’OLTRE.


Siete autori di romanzi, racconti, favole dalle tematiche gotico – horror? Nel vostro mondo ci sono vampiri, lupi mannari o altre creature dell’oscurità?Potete smettere di cercare, questa è la collana perfetta per gli amanti del genere.
Cosa aspettate?
OLTRE la Linea Gotica vi attende il successo che meritate.


Inviateci il vostro lavoro all’indirizzo:
info@oltreilconfineedizioni.it


OLTRE IL CONFINE, SAGGISTICA ¿ PASSI PERDUTI ¿

COLLANE - OLTRE IL CONFINE
SAGGISTICA
¿ PASSI PERDUTI ¿


Siamo interessati alla saggistica esoterica, alla realtà della massoneria italiana e mondiale, vista dall’interno e dall’esterno.
È un modo intelligente e coraggioso per far conoscere a tutti un tema affascinante, dando voce ai valori dell’autentica massoneria o a critiche al sistema.

Tra il mondo profano e l’OLTRE, ci siamo noi con la collana Passi Perduti.

Se siete autori di testi, saggi, trattati esoterici di qualità, siete i benvenuti!


Inviateci il vostro lavoro all’indirizzo:
info@oltreilconfineedizioni.it

mercoledì 29 aprile 2020

CHI CERCA UN COLPEVOLE, LO TROVA IN UN'OMBRA


La linea che separa luce e oscurità si chiama coscienza; guardare l’ombra significa sondare la terra di confine tra ciò che siamo e ciò che temiamo di poter essere.
L’ombra esterna ha un’estensione; quella interiore ha profondità.
L’oscurità è l’ombra del corpo, il Drago è l’ombra dell’anima.
La zona oscura termina dove comincia la ricerca.

La vita da dormienti che conduciamo fino all’incontro con il Drago è una lunga, silenziosa, ovattata incubazione del momento; quando la nostra luce fallisce, puntiamo il dito contro
l’ombra che ci segue ad ogni passo.

«Qualcosa lungo il tragitto ti ha cambiato – ha fatto notare Rocky Balboa a me e a suo figlio Robert nel sesto film della saga (2006) – crescendo, sono aumentate le difficoltà e hai permesso a uomini qualunque di dirti che non sei capace. Così hai cercato un colpevole e l’hai trovato in un’ombra: se lasci che prenda il sopravvento, ti metterà in ginocchio e ti lascerà senza nulla, per sempre. Finché non avrai fiducia in te stesso, non avrai mai una vita.»

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Cerchiamo i colpevoli in un’ombra: persuasi di aver fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per affermarci, addebitiamo il nostro fallimento ad un rivale o ad un limite interiore, sprechiamo energie commiserando noi stessi e ammettiamo, inermi, l’invincibilità di chi abbiamo di fronte.
Quando accettiamo il tramonto delle nostre ambizioni come prassi della vita da adulti, non abbiamo ascoltato la voce della coscienza ma il sibilo insidioso di un avversario che si veste di menzogna.

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IL TUO DESTINO TI TROVERA' PER QUANTO LONTANO TU POSSA ANDARE
di Piero Ragone
Verdechiaro Edizioni

giovedì 23 aprile 2020

UN ANNO FA

Qualcuno continua a dirmi 
che ho salvato la vita a questo cagnolone, 
togliendolo dalla strada 
quando aveva circa un mese ...


...ma la verità è che 
lui 
ha salvato la mia <3




mercoledì 22 aprile 2020

LA PUBBLICA OTTUSITA'


TRA gennaio e febbraio, ho provato a dire con insistenza che SE non ci fossimo preoccupati in tempo di arginare noi stessi la diffusione di questo "qualcosa" con cui ci hanno infettati, saremmo finiti nella rete di un controllo digitale a tappeto sulle nostre vita lavorative e, soprattutto, su quelle private. E' questo lo strumento per tenerci in pugno. E' controllo totale. E lo stanno attuando.
L'ho fatto per due ragioni:

1) non vi considero - né mai lo farò - numeri o compratori ma ESSERI VIVENTI. Viene prima il rispetto, poi il commercio di libri;
2) è lo studio della Rivelazione che suggeriva questo. E purtroppo, le coincidenze restano terribilmente sospette.



LE CONSEGUENZE dei miei tentativi sono state disastrose: dovevo vedermela con chi faceva meditazioni a distanza per immunizzarvi ... corsi online per difendersi dal contagio ... e santoni che scacciano virus ... scacciando la "paura"...
Ovvio che vincono questi qui.
Pazienza <3 


Clicca sulla cover dell'album per ascoltare il brano di Adriano Celentano 


La Pubblica Ottusità
- A. Celentano, 1987.

"Il mare sta morendo
E un po' del nostro amore sta
Marcendo insieme a lui

E l'aria che respiri
È piena di quei mostri che
Ha inventato l'uomo

E anche se l'AIDS non ci colpirà
La nostra splendida storia d'amor
Soffocherà, senza accorgersi,
Nell'infezione della pubblica ottusità
Che con il suo smerdare
Ha oscurato anche i raggi del sole"


1987... Aveva visto giusto.


martedì 21 aprile 2020

MI CHIAMO ABI, PER TUTTI ABI.

Mi chiamo Abigail Rain. 
Mi chiamo Abi Rain. 
Mi chiamo Abi. Per tutti Abi.
Sono un esorcista e si può dire che lo sia da quando sono nato.
Dimenticate quello che fanno passare per inchieste scoop, che vedete nei documentari soft per cuori puri o che spacciano per vero nelle serie tv da divano e popcorn. Un esorcismo non ha tappe stabilite e non ci sono procedure standard, non è materia di religione e il latino da solo non basta. Non è come nel calcio, non c’è un arbitro, nessun fair play, nessuna regola.
Un esorcismo può durare cinque minuti o mesi interi.
Quella volta in cui ho scacciato Legione, ho impiegato tre settimane per capire chi fosse e cinque minuti per fargli sputare il nome.


Le Avventure di Abigail Rain
ABIGAIL RAIN è un copyright di PIERO RAGONE ©
by OLTRE IL CONFINE EDIZIONI
Tutti i diritti riservati


       



HO IMPARATO
AD AVERE STIMA

DI CHI RISCHIA
PIU' DI QUANTO GUADAGNA 



lunedì 13 aprile 2020

LEGGE dell'ATTRAZIONE ovvero: come farsi del male da soli

Per sommi capi, saltando qualche tappa:

Homo erectus,
Homo sapiens,
Homo domesticus.

Il primo impara a sopravvivere in mezzo alla natura;
il secondo impara a sopravvivere in mezzo agli altri uomini;
il terzo impara a sopravvivere su youtube.

Se la portavoce della newage, Rhonda Byrneavesse ascoltato il mantra "IO NON HO PAURA", avrebbe notato l'inconsistenza delle parole con cui ci si fa belli oggi perché NON si sa più soffrire.

Secondo l'autrice di The Secret, se dici "HO paura" o se dici "io NON HO paura", l'universo recepisce in ogni caso la parola "PAURA", e alla fine la attirate comunque. Ma che bravi ...



Allora sbaglio anche io, quando dico che HO paura, che voglio averne, e che non la rinnego? 

Risposta: no e sì.

No, non sbaglio perché , non voglio affatto evitarla, anzi, la cerco
NON HO PAURA DI AVERE PAURA,
vado a caccia di situazioni difficili, di sfide che possono mettermi alla prova - non è un caso che sono un fan del cinema horror, eppure convivo con gli attacchi di panico da una vita - mi piace confrontarmi con la paura e vedere se ce la faccio a reggere il colpo. Devo farlo, è un obbligo verso me stesso, o mi riterrò sempre impreparato nei confronti della vita, una di quelle sfide in cui non amo arrivare secondo. Padronanza di sé non è respingere la paura, è farla propria. Conviverci. Come i samurai con il pensiero della morte incombente.

Se so che qualcosa potrebbe farmi paura, DEVO affrontarla, sapendo che NON sono né forte, né sicuro di me e nemmeno certo di farcela, ma devo cimentarmi con me stesso, sennò quell'ombra a ridosso del mio limite continuerà ad ossessionarmi fino a togliermi il sonno.

Ma intanto... 
un fesso che lo dice convinto, un video su youtube che lo osanna, e tutti copiano.

E' il principio della trasmissione da umano a umano: da sempre, copiamo dagli altri i difetti, non i pregi.

Del resto, l'amore NON è contagioso... 
lo sono i virus.

venerdì 10 aprile 2020

Fermatelo

Uno dei complimenti 
di cui sono sempre stato orgoglioso,

quando giocavo a calcio e l'allenatore della squadra avversaria gridava ai suoi a pieni polmoni : 



"Fermate Piero!"


Quella sì che era forte. 
Non il tuo mister che ti fa i complimenti, 
ma l'avversario che ti teme.

Il metro per valutare il tuo valore 
è
 la PAURA che susciti in chi ti si oppone.


IL DEMONE CHE TI PUGNALA NON E' MAI UNO SCONOSCIUTO

26 gennaio: annuncio pubblicamente che il virus ci bloccherà per molto tempo, perché siamo meno preparati dei cinesi.
14 febbraio: annuncio che questa crisi SEMBRA ripercorrere alcuni passi dell'Apocalisse, allorché dalla pestilenza si passa al dominio del digitale - leggere i passi sull'Anticristo relativi al 666 e a cosa serve quel codice, cap. 13.
20 marzo: leggere l'immagine, annuncio la data del 3 maggio con OLTRE un mese di anticipo.
24 marzo: annuncio pubblicamente che si va oltre il 13 aprile.
6 aprile: annuncio pubblicamente che dal 25 aprile mollerò i social, e da quel giorno non sarò più io a postare news sul mio lavoro ma qualcun altro lo farà per me.
Potete scommetterci che farò strike, 5 su 5.
Vi lascio in ottime mani:
° alle dirette web che vi guariscono con una meditazione - e poi vi rifilano il loro libro, è un classico della fregatura ma ci cascate sempre :) ° ai santoni con le bandiere della pace alle spalle e il vaffanculo facile a punta di labbra - mitici :) ° ai "Piero, tu hai ragione, ma se parlo come fai tu mi massacrano" - colleghi il cui nome ha una vasta risonanza, molto più famosi di me :) ° a chi vi manda luce - e poi la bolletta la pagate voi :) ° a chi vi prospetta soluzioni facili - mentre per me esistono solo quelle difficili, quelle che ti fanno sputare veleno - pur di fare scorte di like, salvo poi lasciarvi nei guai, perché, lo sappiamo tutti, nessun miracolo scritto su un libro ha mai funzionato davvero. I libri ci guidano ma non ci guariscono :) ° a chi vi dice che tutto passa coi rimedi della nonna :) ° a chi vi dice ancora che è stata un'influenzina :)
Siete davvero in ottime mani...
CASSANDRA: figura della mitologia greca, ricordata da Omero, Apollodoro, Virgilio e Igino. Gemella di Eleno, figlia di Ecuba e di Priamo re di Troia, fu sacerdotessa nel tempio di Apollo da cui ebbe la facoltà della preveggenza, prevedeva terribili sventure ed era PERTANTO INVISA A MOLTI.
Inutile chiedermi in privato come sapevo queste cose in anticipo. Non risponderò. Né annuncerò più nulla a beneficio di nessuno. Nel periodo del lockdown, ho rinunciato a VENDERE libri pensando di rendere un servizio che ritenevo molto più utile ed è stato un grave errore. Qui ci si divide in due tronchi: non amici e sconosciuti, non follower e haters, ma CHI vende e CHI compra. Siamo solo questo. VENDITORI e COMPRATORI. E non c'è altro.

lunedì 6 aprile 2020

TESTE CHE ESPLODONO

Era un torrido pomeriggio di mezza estate. Da queste parti, le strade di campagna sanno essere desolate come un deserto, non incontri altre auto o anima viva per tutto il tragitto, a volte.
Sei solo in mezzo al nulla, ma quella era l'unica via per raggiungere il posto di lavoro, e in quel periodo la mia destinazione era il set di una serie tv in cui lavoravo come tuttofare. 
Anche un viaggetto così può essere pericoloso, persino a 100 kmh (ok, forse un pò di più) perché basta un niente per perdere il controllo, quando le strade sono abbastanza strette e l'asfalto è così lucido da specchiarti, ed è facile distrarsi con il panorama sonnolento.
E' stato sufficiente un animaletto qualunque (forse un gatto, ma non ne sono certo) per farmi perdere il controllo dell'auto, una sterzata audace per salvare la vita alla creatura, e mi sono ritrovato infilato come un proiettile nel bel mezzo di un muretto a secco, in bilico tra la strada e due metri di precipizio sotto.

Dopo lo schianto, non ho ricordi lineari. So di aver sbattuto la testa contro il volante. So di aver sentito una sensazione di ghiaccio profondo dietro il collo, ma poi nulla che sia inquadrabile razionalmente.

Solo flash: lo sportello che non si apre, mentre un signore urla e cerca di liberarmi. Poi buio. L'asfalto bollente che mi brucia la schiena. Poi niente. Acqua sulla mia faccia. Poi buio di nuovo. Io sull'ambulanza. Poi ancora zero.
Quel giorno indossavo una magliettina gialla fosforescente appena comprata, una specie di gilè senza maniche. Lo schianto mi aveva fatto sbattere il naso al volante, e la cintura di sicurezza mi aveva lacerato almeno 20 cm di collo. Dal naso in giù, ero una maschera di sangue, sembravo Hannibal Lecter, e la maglia aveva una nuova striscia centrale color rosso rappreso.
Mi sentivo la testa esplodere, letteralmente. Ad ogni movimento, credevo che avrei sentito un colpo più forte dello schianto e che la testa sarebbe saltata via come un tappo.



L'aspetto grottesco è che in quel periodo stavo approfondendo il genere stoner, e i Monster Magnet sono maestri indiscussi nel campo. Potenza allo stato puro, aggressivi e cristallini, pieni di vita, a volte con un eccesso di confidenza. E poi c'era Dave, con cui ci prendevamo a pelle. 

La mia canzone preferita di Wyndorf & Co. è sempre stata Head Explode, un concentrato di nitroglicerina denso e tagliente che ha fatto da sfondo a una pellicola coraggiosa come Dracula's Legacy


Clicca sull'immagine per ascoltare Head Explode dei Monster Magnet

Quando mi sono schiantato, stavo ascoltando proprio loro, proprio questo brano.

Surreale, drammatico contesto ma molto, molto
rock, ringraziando Wyndorf. 
L'unica cosa che sono riuscito a dire all'infermiere che mi portava via è stata una delle mie ridicole frasi, nel caso in cui quella fosse stata la mia ultima occasione.

"Non fatemi crepare come
James Dean, sennò mi incazzo".
Poi sono svenuto, almeno credo. 
Mio padre mi disse che non era il caso che vedessi com'era ridotta l'auto, accartocciata su se stessa, con il posto del guidatore compresso e tutto il resto a brandelli. 
Lei era ormai da cestinare. Io non ancora.
Come ne sono uscito quasi incolume?
Boh.
Me la sono cavata con sei mesi di fisioterapia, e il resto dell'estate con il collare.
Era il 2006. O forse il 2007.
Head Explode è ancora nella mia top 20.


     

domenica 5 aprile 2020

ESSERE UN GUERRIERO - I VERI INDIANI D'AMERICA

E' da un pò che il mondo della spiritualità italiana si è appropriata del modello di vita dei Nativi Americani per trarre ispirazione e dare fondatezza ai suoi principi di pace, uguaglianza, ricerca interiore, aspirazione ad una vita più ascetica, armoniosa ecc.

Figuriamoci, con me si butta giù una porta aperta... da bambino ero convinto di essere uno di loro. Ma non ho mai visto "l'indiano" come un buddha delle praterie; al contrario, di loro amavo l'atteggiamento in guerra, lo spirito fiero, la risolutezza.
Li amo ancora oggi, ma per ciò che sono, non per quello che fingiamo che siano stati.


Anche qui, nel modo in cui si usa quella cultura, c'è un'enorme disinformazione dovuta a due fattori: ignoranza e mutazione forzata della realtà. Pur di trovare una conferma alle proprie idee, si piega la verità alle proprie esigenze. Con il rischio di rimediare figuracce.


1) Gli "indiani" non erano affatto pacifici, l'essenza della vita tribale era la guerra con gli altri popoli, guerre nelle quali non si facevano prigionieri (non potevano permetterseli). Un indiano senza guerra era un indiano a metà. L'educazione era improntata principalmente a questo: cacciare e combattere. Si uccideva per vivere e si viveva per uccidere. Difficile trovare Pellerossa che non avevano un omicidio nel curriculum...
Uno dei premi più ambiti? Lo scalpo del nemico. In alcuni casi, gli si prendeva anche di peggio. Chi non sapeva usare le armi, per combattere o per cacciare, era un pessimo esempio. Un uomo senza armi non era un uomo.

Il coraggio e la ferocia di alcune bande indiane sono descritte nei dettagli da coloni che ne ammiravano lo spirito guerriero.

C'è poco di spirituale, credo, in questa vocazione alla battaglia.   
2) I Nativi erano carnivori convinti (e ci sono vegani che si fanno belli con le frasine attribuite a grandi capi indiani...), così convinti che uno dei leader del massacro del Little Big Horn disse che poteva dimenticare tutto, bambini uccisi, donne violentate, uomini massacrati, ma non poteva tollerare la strage dei bisonti, che erano alla base della loro cultura.

Una delle usanze più note: se uccidi un animale, devi mangiare il suo cuore ancora caldo.
In molte circostanze si mangiava carne cruda, non c'erano molti mezzi per conservarla. L'avete mai provata? Io sì. C'è poco di spirituale anche in questo, ma quantomeno è "reale" e non edulcorato...

3) Per i Pellerossa, una vedova o un'anziana che avevano perso coloro che le sostentavano, dovevano sposare un altro uomo o abbandonare il villaggio. Non c'era pietà per chi doveva essere "mantenuto", non potevano permetterselo.
4) Gli indiani credevano fortemente in un dio (e qui gli spirituali di oggi affondano, perché credono nell'Uno, nell'Universo, nel Tutto, ma non in un dio...), e questo dio premiava i guerrieri. Ti guadagnavi un posto al suo fianco a suon di vittime, non di preghiere. Dovevi combattere per attirare il suo favore.

5) A chi esalta gli Indiani come esempio da seguire, ricordo che tra loro le donne si compravano. Non si corteggiavano, non si usciva per un appuntamento, non le chiedevi se ci stava. Cavalli, armi, coperte, vestiti, suppellettili potevano essere sufficienti per averne una, o più di una...

6) I Nativi americani amavano lo sballo: la cultura del peyote, della coca, la ricerca della visione, la sperimentazione di stati di alterazione della coscienza non solo era normale, ma era ampiamente incoraggiata.
Per procurarsi la "visione", si assumevano sostanze stupefacenti oggi illegali ovunque, si danzava fino a svenire o ci si lacerava profondamente la pelle, fino a perdere conoscenza. Tutto andava bene pur di trascendere dalla piatta percezione della realtà. 
   

Detto questo, per me restano i numeri uno: sono carnivoro come loro, non mi disturba lo sballo, non sono astemio e non sono contro la violenza, dato che non mi farei pregare per ricorrere alle maniere forti per mettere a cuccia un balordo che minaccia la mia incolumità (è già successo, del resto). Sono pacifico in pace e sono una furia in guerra.
Io accetterei volentieri uno scambio tra la mia vita metropolitana di oggi e la vita nelle praterie di allora; mi chiedo se chi si appropria di una cultura che amo profondamente, senza però conoscerla nei dettagli, farebbe davvero altrettanto. E' una vita dura, fatta di lotta per la sopravvivenza. 
Vedo che i "miei" Indiani d'America sono stati tristemente trasformati in un vessillo di santoni che passano la vita a contemplare le nuvole, e non ci si rende conto di quanto tutto questo sia distante dalla realtà.


Piero Ragone