Secondo Sitchin (e quindi tutti gli adepti che lo seguono a testa bassa), non esiste idea del mondo ebraico che non sia stata trafugata dai suoi amici Sumeri. Ma, nell’elenco delle invenzioni in cui i Sag-Giga primeggerebbero, non figura la Cabala.
E non poteva essere altrimenti, dato che la Cabala È comprensione, esaltazione e applicazione della Parola di Jahweh. Inaccettabile, se sei un Anunnaki di Aldebaran.
La Cabala è l’interpretazione mistica dell’Antico Testamento (scritto da Ebrei, non da Sumeri) e la sua struttura, seppur complessa, è molto semplice quando spiega l’origine della Vita. Semplice se ami assumerti le tue responsabilità; incomprensibile per chi è allergico alla parola “responsabilità”.
Genesi 1,1
In principio Elohim creò i Cieli e la Terra.
Perché “i Cieli”, plurale? Perché i piani d’esistenza dell’Universo sono molteplici: 4 macro-dimensioni che accolgono 9 dimore celesti (Keter, Binah, Tifereth, Chesed ecc., secondo gli autori della Genesi, esistono più “Cieli”, cioè più dimensioni, più piani di esistenza), e poi ci siamo Noi, gli abitanti della Terra. Le prime 9 costituiscono il “Regno dei Cieli”; Noi, la decima, non ne facciamo ancora parte. Ma potremmo presto farne parte.
“Creò i Cieli E la Terra”. Quella “E” congiunzione deve farci riflettere: la Creazione dell’Universo è stata istantanea; non c’è un prima e un dopo. La Terra è nata nello stesso momento in cui sono nate le altre dimensioni.
L’immagine associata con maggiore ricorrenza alla Creazione è l’Albero della Vita, un albero nel quale ogni Cielo è un frutto e ogni elemento è parte di un sistema che ha bisogno di tutte le sue diramazioni per sopravvivere. Ma non esistono alberi senza radici; e indovinate chi è la radice dell’Universo da Lui creato?
Noi.
La tanto osannata Teoria degli Anunnaki racconta la storiella dall’astronave vagante che scopre per caso il nostro pianeta e lo colonizza perché ha bisogno di materie prime e di schiavi sfornati in laboratorio, cioè Noi terrestri (ma ci avete creduto davvero??); al contrario, la Cabala afferma che tutto l’Universo poggia su Noi. E si affida a Noi. Nessuna dimensione celeste sopravvive se smettiamo di sostenere la Creazione. Non un semplice frutto, ma la radice stessa della Vita. Questo siamo per Nostro Padre. Ai Suoi occhi, la Nostra sopravvivenza è quasi più importante di ogni altra Sefirah. Se perde Noi, ha perso tutto.
Ma perché dovrebbe temere di perderci?
Perché dov’è la Luce, si cela l’Ombra; dove c’è Amore, il Male punta le sue prede. I parassiti non approcciano altri parassiti ma si annidano dove l’esistenza è ancora Vita.
La nota dolente della Creazione è l’Albero della Morte, che si sviluppa indipendentemente dalla Volontà del Padre in senso inverso all’Albero della Vita, ed è dominio dell’Ombra, dimora delle mostruosità che la Bibbia chiama Shedim; non propriamente “demoni”, ma “ombre” (dalla stessa radice deriva il termine inglese shade, “ombra”). Più ci si allontana dalla Luce della Vita, più si precipita nell’Ombra. I suoi servitori sono sempre in agguato, nell’Universo e sulla Terra. Il loro compito è lasciarci fagocitare dall’Oscurità per decretare la fine della Creazione di Nostro Padre. Hanno un solo scopo: distruggere la Vita e vanificare il Progetto Divino. E, inconsapevolmente o meno, molti Terrestri partecipano a quest’opera.
Con buona pace di Sitchin, dei suoi odierni, numerosi discepoli e delle boutade fantasy-horror che raccontano, NOI SIAMO LA RADICE DELL’UNIVERSO e L’UNIVERSO DIPENDE DA NOI. Questo ci dice la Cabala.
Dar credito alle menzogne costruite a tavolino dall’élite per sollevarci da ogni responsabilità e convincerci che siamo qui solo per far da comparsa, è tipico di chi ci vuole morti mentre siamo ancora vivi.
Davvero vogliamo lasciare che questi Figli della Perdizione lascino precipitare la Nostra Casa nel Buio del Nulla? È così facile convincerci a mollare? Noi, creati a Sua immagine, siamo davvero così facili da raggirare?
Io non credo. So che non Lo deluderemo. Noi non saremo complici di questo complotto. L’Universo si attende da Noi la scelta giusta.
È il momento di avere coraggio; il coraggio è nel cuore, e il cuore è la Casa del Padre quando dimora in Noi.
Ripaghiamo la fiducia che ha riposto in Noi. Perché, se non è ancora chiaro, ci ha affidato la sopravvivenza di tutto ciò che ha Creato. Folle? Può darsi. Tanto folle quanto può esserlo solo un Padre che si fida dei Suoi Figli.
- Ci vediamo al Bivio, Ragazzi.
VVB