Una vittoria non è tale se non mette fine alla guerra.
- Michel de Montaigne -
Ottavo episodio della prima stagione di Samurai Jack: il demone Aku sfida il samurai mostrandosi con lo stesso aspetto del protagonista, ma animato da un livore e da un odio che sono estranei al vero Jack.
Mentre lo scontro infuria, la ferocia del combattimento assottiglia le differenze fisiche e comportamentali dei due, fino a rendere indistinguibile l’uno dall’altro.
Quando Jack scorge il suo riflesso sulla lama della spada, resta inorridito dalla brutalità della sua espressione, disumana come quella del demone Aku.
Il Drago è riuscito nell’intento di renderlo identico a sé, feroce, violento, distruttivo; ma Jack ha smascherato la strategia del nemico e si ricompone, torna in sé, rinfodera la spada e proclama serafico
“Hai perso. La battaglia è finita. Aku ha perso perché Jack si è arreso?
“Tu sei il mio demone interiore” spiega il samurai “sei nato dal la mia rabbia, dal mio lato oscuro, ma ora ho zittito quel livore e quindi ti ho sconfitto. Se in me non c’è rabbia, tu non esisti.”
Persuaso di avere ancora una chance, il falso Jack si avventa sull’eroe, che attende impassibile: ma la pace interiore di Samurai Jack è imperturbabile, il demone non riesce a colpirlo e, una volta dinanzi a lui, si dissolve come un’ombra al cospetto della luce.
«A cosa pensi quando affronti un avversario?» domanda il maestro Shaolin al leggendario Bruce Lee ne I tre dell’Operazione Drago (1973);
Bruce Lee: «Non c’è nessun avversario.»
Maestro: «Com’è possibile?»
Bruce Lee: «Perché la parola io non esiste.»
Se vuoi vivere, smetti di morire;
se vuoi correre, smetti di camminare;
se vuoi essere felice, smetti di essere triste.
Se vuoi vincere, smetti di lottare.
tratto da
Verdechiaro Edizioni