Il 24 settembre 1991 i Nirvana pubblicarono l'album Nevermind, un disco dal suono pulito ma dal cuore pulsante decisamente punk, evidente in alcune tracce ruvide come Territorial Pissing e in tratti riconoscibili come la formazione a tre (un gruppo rock che si rispetti ne ha minimo quattro) e le registrazioni minimali.
Dal vivo e negli studi televisivi, i NIrvana distruggevano chitarre e amplificatori senza curarsi troppo delle spese.
Appena due anni dopo, il 21 settembre 1993, Cobain &Co. pubblicano In Utero, album più grezzo nelle rifiniture ma più ampio nelle proposte, tanto da saltare dal quasi pop di Heart-Shaped Box al soffice accompagnamento di Dumb e All Apologies, due prove musicali che i fans della prima ora stentarono a metabolizzare.
Tutti aspettavano chitarre selvagge e ugole tuonanti.
Invece Cobain si siede, imbraccia la chitarra acustica, trasforma il gruppo in una formazione a quattro e inserisce un quinto elemento al violoncello, Kera Schaley.
Due anni per cambiare pelle.
L'essenza di un vero artista sta nella capacità di reinventarsi continuamente.
Per me Cobain è stato un punto di riferimento, anche dopo la morte, e in una sorta di tacito patto tra vecchi compagni di scuola, ho promesso che non mi sarei mai perdonato se avessi insistito per più di due anni sullo stesso tema.
Solo gli stupidi restano nella palude confortevole di ciò che li ha resi popolari.
Ci sono imbecilli che continuano a perseguitarmi perché - su questo non ho dubbi - con me il ritornello "Biglino e i suoi apostoli hanno ragione e basta" è definitivamente tramontato: i fatti mi danno ragione, è sufficiente guardare all'estero per capire quanto siamo indietro a causa di questa stanca tiritera. Dal punto di vista editoriale ridono di noi nel mondo perché NOI ci rendiamo ridicoli. E fanno bene.
Ammiro - ma che bugiardo che sono! - chi sa tirare avanti sfornando 3 libri all'anno con lo stesso ritornello per una decade ... ma io non ci riesco. Mi annoio e lo trovo irrispettoso: in quante rielaborazioni postume dovrei dire quello che ho già esaurito in due libri?
Sintesi, stile, qualità, passione, rispetto, dirlo chiaro e una volta per tutte.
QUESTA E' ARTE. L'arte non si replica, non imita se stessa.
Purtroppo negli ultimi 3 anni ho attirato legioni bavose di fanatici, una massa sconcertante di mistici che canalizzano anche chi è ancora vivo, finti arcangeli, starseed di milionesima dimensione, reincarnazioni dark di Maria Maddalena e pupazzi con il lato A dal titolo "Noi siamo Uno e Dio è in Noi" e il Lato B dal titolo "Quindi ci stai stanotte?"; religiosi da una parte che si incazzano perché non ho capito Dio, e atei balordi dall'altra che s'incazzano perché non mi genufletto al motto Odia et Impera.
Una tristezza infinita.
Sono disgustato e nauseato.
Io sono forse qualche passo avanti, il mondo è dieci passi avanti ma questi resteranno sempre li, a frignare perché Dio è cattivo e al catechismo allora devono aver mentito ...
Una distesa pazzesca di ignoranza nazionale shekerata con odio santo.
Lo vedo con chiarezza che la maggior parte di quelli che mi seguono si aspetta sempre le stesse cose, sempre uguali, sempre immobili nel loro "E la Bibbia? e i massacri? e le astronavi?" E che palle! Ma li stampano nella stessa fornace questi qui?
Questa piattezza non fa per me.
Proverei pena per me stesso se pubblicassi un seguito del seguito, un me stesso 2.0. Che razza di uomo sarei? Io guardo alla mia biografia come potrebbe essere tra 50 anni, e in nessuno modo si dirà "Poi scrisse dieci libri sullo stesso tema". Tremo al pensiero!
Solo chi è a corto di idee copia se stesso - o chi ha capito che è il modo più semplice per fotterci...
Chi vuole un post al giorno su quanto sia bella la Bibbia o su quanto faccia pena, su chi traduce meglio o peggio deve:
1) rivedersi i miei video vecchi 3 anni, perché non ce ne saranno di nuovi;
2) andare sulle pagine di chi si fa ricco grazie a questo.
Ad ogni fase ho raggiunto un traguardo e ne sono fiero:
i primi due mi hanno portato a frequentare i migliori ricercatori del mondo - da Bauval a Schoch, a Collins ecc.
Con gli altri due ho ridato vita alle speranze di tanti.
"Il tuo destino ti troverà" segna uno spartiacque e semmai il commercio misura il valore artistico di un prodotto letterario, beh in pochi mesi è diventato il mio libro più venduto.
Sono atteso da nuove sfide, tutte bellissime, c'è una vita intera da esplorare e mi auguro di mantenere il passo conquistato: impopolare, fastidioso, idealista, sognatore.
Si parla solo se hai qualcosa di nuovo da dire.
Sono un artista, non uno che smercia inchiostro: c'è bisogno di aggiungere altro?
Sono un artista, non uno che smercia inchiostro: c'è bisogno di aggiungere altro?