PIERO RAGONE è filosofo, ricercatore, scrittore, studioso di religioni e di esoterismo. Il suo campo d’indagine è tutto ciò che la scienza non è in grado di spiegare. Laureato in Filosofia nel 2001, consegue due master e nel 2017 riceve la laurea honoris causa in Scienze Esoteriche. Autore di numerosi testi di successo, è ospite di convegni nazionali ed internazionali e il suo nome è accostato ai maggiori interpreti della ricerca italiana e mondiale.

domenica 25 novembre 2018

MICHAEL, PRINCIPESSA DELLE MILIZIE CELESTI

Questa è la mia interpretazione di una delle parti più importanti del cielo, come l'ho espressa nei due libri Dominion e Bloodlines:
La costellazione di Orione è la riproduzione stellare dell'Arcangelo Michele, impegnato a schiacciare il serpente (nella Bibbia Nachash, oggi li chiamiamo Rettiliani) e arginare l'intrusione malefica del Toro (nella Bibbia Baalim, i "tori") per consentire a Sirio di compiere la sua opera nei nostri riguardi, di creazione prima e salvezza poi.

Poiché Mîkhā'ēl in ebraico non è un nome ma una domanda - "Chi è come Dio?" - e nell'Apocalisse viene citato con l'articolo che precede ("il" Michael), è presumibile che il titolo "Michael" non si riferisca ad un solo personaggio ma ad una schiera di creature che svolgono questa funzione, comandata da UN Arcangelo in particolare, IL Michael.
Riguardo la sua identità, molti indizi inducono a ritenere che il Principe delle Milizie Celesti sia in realtà una Principessa: tra le numerose prove, il nome della costellazione in arabo, Al-Jawza, è femminile e Bellatrix che, per alcuni, era il nome dell'intera costellazione, è la "stella guerriera".
Giovanna d'Arco trasse ispirazione dall'Arcangelo guerriero, ne ricevette la chiamata "spirituale" e si ritenne una sua protetta, o persino l'incarnazione terrena.

Il Cielo stellato è puntellato di figure in origine femminili che la mitologia dei popoli patriarcali ha mascherato e ridefinito per convenienza.
Ma, alla luce dei miei studi, è difficile ricredersi: la stessa costellazione era Iside (e non Osiride) per gli Antichi Egizi; nel suo grembo, poco al di sotto della cintura formata da Alnitak-Alnilam-Mintaka, l'anima si riveste di corpo, di materia - da cui il nome di chi ci mette al mondo, mater, cioè "colei che ci dona la materia"; dallo stesso portale celeste, terminata l'esperienza terrena, l'anima rientra nel grembo del cielo per far ritorno alla sua dimora eterna. 
Anche se questa evidenza ha fatto sorridere tanti "esperti", gli alfieri di un cielo quasi tutto al maschile si rassegnino: 
l'arcangelo guerriero è una coraggiosissima "lei".
E penso, pur senza avendone prove certe, che il Maestro Jeshua l'avesse accanto, nell'esperienza del suo primo Avvento.
Era la sua Migdal.

Ci vediamo al Bivio, Ragazzi.