L’Impronta eterna dei nostri Creatori
nei codici segreti dei suoi antichi Guardiani
Con prefazione di Robert Bauval
Postfazione di Maurizio Pincherle
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Non tutti gli studiosi credono che le
Piramidi di Giza siano edifici funebri; secondo Robert Bauval, sono parte di un
progetto unitario che riproduce sulla Terra la Cintura di Orione; secondo
l’italiano Mario Pincherle, Cheope cela al suo interno lo Zed, un pilastro
di granito alto 60 metri. Tali ipotesi, mai prese in considerazione dagli Egittologi,
troveranno in questo libro una conferma straordinaria.
Perché le tre piramidi riprodurrebbero la
Cintura di Orione? Perché i tre sarcofagi sono collocati a differenti altezze?
E la costellazione di Orione riproduce davvero una figura maschile?
Sono solo alcune delle domande a cui risponde
Custodi dell’Immortalità, un appassionante viaggio tra i misteri dell’Antichità
che, unendo archeologia, astronomia, filologia, mitologia e simbolismo
esoterico, rivela l’autentico scopo delle tre piramidi di Giza: garantire
l’immortalità all’anima del sovrano.
Il sospetto che la Piana di Giza celasse dell’altro
è vivo ormai da decenni; mancava la prova definitiva che spiegasse cosa
avveniva realmente nei suoi ambienti segreti.
Nel 1603, il tedesco Johann Bayer, uno dei padri della
scienza astronomica moderna, inventò il codice di catalogazione delle stelle,
noto come Nomenclatura di Bayer, che è tutt’oggi utilizzato
dall’Astronomia Mondiale. Eppure, nel comporre l’Uranometria, il suo
Atlante stellare, commise errori di classificazione troppo evidenti per essere considerati
casuali: nel designare le tre stelle della Cintura di Orione, scelse
erroneamente le tre lettere greche Z.E.D. Zed, il nome della gigantesca torre
di granito che, secondo Pincherle, è custodita nella Piramide di Cheope, una
traccia impercettibile ma inconfutabile che conferma il nesso esoterico e
spirituale le tre piramidi egizie e la celebre Cintura. Dunque, Bayer sapeva.
Giza-Orione è il primo punto
di ancoraggio visibile di uno straordinario, occulto
disegno con il quale si intendeva riproporre il Cielo sulla Terra; ma qual
era lo scopo del maestoso progetto? L’esatta etimologia di Piramide e
di Medjedu, nome egizio di Cheope, rivela che il significato di entrambi
è “dimora del membro maschile”; lo Zed è quindi l’organo riproduttivo di
un’entità maschile (Osiride) e il suo scopo era condurre l’anima del faraone
nel grembo della costellazione di Orione, le splendide nebulose che dominano
la regione sottostante la Cintura; come potrebbe una costellazione sinora
identificata con un personaggio di sesso maschile possedere un grembo atto alla
procreazione?
Scopriremo che le tre
piramidi, lungi dall’essere semplici tombe, costituiscono tre livelli differenti di un
percorso ascendente dalle Tenebre alla Luce e che consente il passaggio dalla morte alla rinascita e dalla Terra al Cielo, per ricondurre le anime
nella loro dimora stellare, come si evince dall’osservazione dell’altezza crescente
delle tre camere che contengono i sarcofagi, da Micerino a Cheope.
E non è tutto.
La complessa cerimonia che si svolgeva nelle
sue Camere e negli intricati ambienti sotterranei che attraversano l’intera
Piana era scandita da due importanti fenomeni astrali: la congiunzione Sirio –Saturno,
che sanciva l’inizio del rito e richiedeva un sacrificio umano quello
del faraone (antica reminiscenza della morte di Osiride per mano di suo
fratello Seth); e la levata eliaca di Sirio, che concludeva il cerimoniale e
che suggellava la rinascita in Cielo del re defunto nelle sembianze di
una stella e l’incoronazione del nuovo Horus sulla Terra.
Qualcuno, nei secoli, è sempre stato a
conoscenza di questo segreto e ne ha nascosto le prove nei luoghi più insospettabili:
atlanti stellari, monumenti, dipinti.
Ora, per la per la prima volta, Custodi dell’Immortalità
svela e commenta questi messaggi e ricostruisce dettagliatamente i passaggi
della Cerimonia della Rinascita.
Conosceremo la vera identità della costellazione di Orione, fino ad oggi erroneamente identificata con un
personaggio di sesso maschile; vi mostreremo il vero aspetto della
Sfinge; indagheremo sul progetto della duplice Guardiana e
riscopriremo i segreti di uomini che, per millenni, hanno coltivato un sogno
senza tempo. Antichi codici, mappe stellari, misteriosi rituali
magici, l’impronta eterna dei nostri Creatori e l’ombra tangibile della
Massoneria Universale rivelano l’esistenza di una conoscenza nascosta
che, dall’alba dei tempi, è stata tramandata attraverso le monumentali vestigia
del passato e criptata nelle opere di grandi iniziati come Bayer, Newton,
Poussin.
Dalla
Torre del Tempo in Egitto
alle
Porte del Cielo,
la
riscoperta della Via degli Immortali
nelle
opere e nei codici
dei suoi
Custodi,
Guardiani di un segreto senza
età
Custodi
dell’Immortalità
Una
straordinaria avventura nell’ignoto,
il primo,
indispensabile tassello
per
comprendere il percorso di ricerca
inaugurato
dall’autore con
Il Segreto delle Ere.