PIERO RAGONE è filosofo, ricercatore, scrittore, studioso di religioni e di esoterismo. Il suo campo d’indagine è tutto ciò che la scienza non è in grado di spiegare. Laureato in Filosofia nel 2001, consegue due master e nel 2017 riceve la laurea honoris causa in Scienze Esoteriche. Autore di numerosi testi di successo, è ospite di convegni nazionali ed internazionali e il suo nome è accostato ai maggiori interpreti della ricerca italiana e mondiale.

domenica 17 maggio 2020

LA MORTE DI UNO E' UNA TRAGEDIA, LA MORTE DI MILIONI E' SOLO STATISTICA

Il 15 maggio 2020 si è spento Ezio Bosso.

Poiché i miei interessi musicali sono diametralmente opposti - mi muovo tra NIN, Slipknot, Factory 81, ICP, KMFDM, 40 Below Summer e dintorni - non ho mai avuto modo di incrociarlo in questi anni, né avevo mai sentito pronunciare il suo nome prima del triste annuncio.

Può capitare, non è una colpa per la quale doversi confessare...
Del resto, quando Chester Bennington dei Linkin Park si è impiccato, in tanti qui non sapevano nulla né di lui né dei Linkin.  

Vivendo al di fuori del mondo, non è raro che qualcosa mi sfugga e, nonostante tutto, questo mi fa sentire fortunato, detesto aggiornarmi su ogni cosa. 
Mi interesso solo di ciò che mi interessa, tanto per farla breve.
Ma devo ammettere che ascoltarlo in un'intervista abbastanza recente, dato che volevo capire chi fosse, mi ha davvero commosso: era un personaggio con una profondità che tocca certe corde nascoste.
Col senno del poi, non mi sarebbe dispiaciuto scoprirlo prima.

Quello che però non posso tollerare è la faccia di bronzo di centinaia, migliaia di mandriani del web che, ignoranti quanto me, non avevano la minima idea di chi fosse Ezio Bosso, eppure non hanno perso occasione di celebrarlo con foto, link o commenti svenevoli pur di partecipare al festival dell'ipocrisia.
E vabbè, ci può stare, dispiace sempre quando qualcuno ci lascia, se ne va una persona notevole, e su questo non ci sono dubbi.

MA

nello stesso giorno, 15 maggio 2020, in Italia sono decedute 242 persone, 242 anime portate via in un solo giorno da un mostro creato da altri mostri.
242 vite spezzate, 242 famiglie che piangono qualcuno che non ci sarà più.
Cosa avevano di speciale questi 242? 
Nulla, e sapete perché? Perché nessuno dice un cazzo di loro.
Si saranno fatti il culo per la famiglia, avranno lasciato affetti, hanno valicato il millennio per poi andarsene a causa di uno stratagemma occulto, vittime sacrificali per uno scopo che appena comprendiamo? 
Non lo sapremo mai.
Chi sono questi 242? Solo un numero. 
242, pronunciati così, come i numeri del lotto. "242 decessi, siamo nella media stagionale". Non uomini, non donne, non esseri umani. 
Solo 242.
E i commenti a riguardo? - "Beh dai, meno dell'altro ieri".

Marilyn Manson nella splendida Fight Song, che potete ascoltare cliccando sull'immagine.
Vedete questo signore nella foto? E' Marilyn Manson. Lo conoscete tutti, anche se facevate finta di ignorarlo quando postavo qualche sua canzone sul mio profilo, tutti a prodigarsi a leccare le chiappe al Signore per garantirsi la salvezza eterna, caso mai ascoltarlo avrebbe rischiato di imbrattarvi l'anima ...

Lo amo dal 1996, quando i suoi cd in giro non si trovavano tanto facilmente. 
Molti anni fa ho persino proposto una mia impietosa cover di una sua canzone, che circola ancora chissà dove su youtube.

Il brano a cui si accede dal link è The Fight Song. Ogni verso della canzone ha un peso, ma uno in particolare inquadra alla perfezione il problema odierno:


     LA MORTE DI UNO E' UNA TRAGEDIA
LA MORTE DI MILIONI
E' SOLO UNA STATISTICA

Ma lui è cattivo, lui può essere impietoso, irriverente, sfacciato ...
voi invece siete tutti buoni, non è così?
A quale dimensione siete arrivati?
Quinta? Sesta? 

Sono sicuro che ci saranno tanti "evoluti" che vanteranno sui loro profili di aver acceso 242 candeline, quel giorno, per ricordare anche quelle povere vittime senza nome di cui sinceramente non ve ne frega un cazzo.
Sono solo un numero per aggiornare il conto alla rovescia per tornare ad essere ipocriti anche per strada, e non solo sul web.

Io non conoscevo Bosso e non ho pianto per lui - ho già dato, troppe lacrime negli ultimi anni. 
Non gli ho detto addio con un post e non ho celebrato le sue opere, sarei stato meschino con lui e con me stesso, e non sono ancora pronto ad esserlo. 
La vita mi ha insegnato una regola che fa bene alla salute, soprattutto a quella altrui:

se non hai niente da dire...
TACI.