Vorrei poter ricordare il solstizio d'estate solo per gli splendidi significati mistici che riecheggia, ma non posso fingere di non ricordare.
21 giugno di 29 anni fa: il magistrato Giovanni Falcone sfuggiva all'attentato dell'Addaura, una località presso cui soleva affittare una villa durante il periodo estivo. In quel luogo, Falcone aveva dato appuntamento a due colleghi svizzeri, del Ponte e Lehmann, per discutere dell'inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco che aveva rivelato un esteso intreccio tra mafia, politica ed imprenditoria (inchiesta nota come "pizza connection") e che aveva nelle banche svizzere un cruciale punto di snodo.
Il giorno stesso, Falcone confida all'ex pm Ayala: "Dietro l'attentato ci sono menti raffinatissime e CENTRI OCCULTI DI POTERE in grado di orientare le scelte di Cosa Nostra", e implicitamente, persino quelle di uno Stato. Falcone ripetè le queste parole in un'intervista rilasciata poco dopo ad un quotidiano italiano.
Nello stesso periodo, le intercettazioni presso lo studio di un commercialista palermitano rivelavano "collusioni massoniche e politiche particolarmente importanti e delicate", che indussero Falcone ad esprimersi in questi termini con il capitano dell'Arma dei Carabinieri Angelo Jannone: "Chi tocca questi fili muore".
Seguiamo questo interessante sviluppo cronologico:
una nota serie televisiva degli anni '80, LA PIOVRA, raccontava la drammatica lotta contro la mafia del commissario Corrado Cattani.
La quarta stagione è stata trasmessa dal 5 marzo 1989 al 20 marzo 1989 e il tema principale è l'inchiesta di Cattani sul rapporto tra mafia (il boss detto "il Puparo"), politica (il senatore Ettore Salimbeni) e affaristi del nord Italia (il banchiere Tano Cariddi e un'intera giunta comunale), ma il regista occulto dell'inquietante raccordo è un uomo, Antonio Espinosa, che è solito parlare di sé al plurale e vanta di essere tra quelli che "comandano, che sono al di sopra della legge con la L maiuscola, che mettono insieme la grande criminalità e la grande finanza, perché questo è il POTERE".
Non è la mafia ad uccidere Cattani; è un ordine di Espinosa, la cui residenza è, coincidenza, proprio in Svizzera. Quando un'innocente fanciulla chiede all'affarista se è un massone, come Mozart, lui non nega e risponde: "Io sono un pò tutto e un pò nulla".
E per me vale come un SI.
La cronologia fittizia vuole che Cattani sia stato barbaramente assassinato il 20 marzo 1989; il fallito attentato dell'Addaura è avvenuto il 21 giugno 1989. Stesso anno.
Nei due ambiti, ricorrono questi elementi: indagini che riguardano loschi affari tra Stato, mafia e ricchi imprenditori del nord Italia, e l'ombra di questo centro di potere occulto che sembra villeggiare indisturbato in Svizzera.
Domanda: come è possibile che gli autori della Piovra conoscessero i dettagli della trama di un'inchiesta che, purtroppo, avrebbe portato alle brutali esecuzioni di Giovanni Falcone (23 maggio 1992) e Paolo Borsellino (19 luglio 1992)? Perché, nel novembre 2009, un Presidente del Consiglio si espresse dicendo che avrebbe "strozzato" tali autori?
Per qualcuno, l'eccessivo riferimento a "centri di potere occulto" da parte di alcuni autori, me compreso, sarebbe un espediente per vendere libri; ok, accetto la critica, ho sentito anche di peggio, ma vi dico una cosa: se, nel 1989, Falcone denuncia esplicitamente l'esistenza di tale entità sovrastatale, un Centro Occulto di Potere, almeno di lui mi fiderei ciecamente.
Attenti, perché queste forme di controllo senza volto e senza nome si servono di OGNI strumento per confonderci al punto da pervertire ciò che è bene e ciò che è male.
Ci vediamo al Bivio, Ragazzi.
VVB