Intervista a PIERO RAGONE,
Autore de IL SEGRETO DELLE ERE,
MACRO Edizioni
di Laura Celina Miranda,
producer presso L'Orecchio di Dioniso
1) Cosa ti ha avvicinato alla scrittura e cosa ti ha
portato a scrivere?
Penso che, sin
dal principio, sia stata la scrittura a cercare me, non il contrario. Sono nato
con libri e quaderni tra le mani, è la mia essenza, è ciò che amo fare, e non importa
se il mio lavoro abbia riconoscimenti ufficiali o meno. Come un albero che produce
i suoi frutti, il mio è un bisogno innato: ricercare e condividere.
2) Ci sono stati degli scrittori di riferimento che in
qualche modo hanno stimolato la tua creatività artistica?
Il mio primo amore
letterario è stato Arthur Rimbaud, autore di Una Stagione all’Inferno; per
quanto riguarda il mio lavoro di ricerca, è nato inizialmente con l’idea di approfondire
e trovare ulteriori conferme ad alcune teorie di Robert Bauval e dell’italiano
Mario Pincherle, ma poi si è sviluppato su solchi del tutto personali e
indipendenti, come dimostrano le conclusioni che traggo in conclusione de Il
Segreto delle Ere. Sono consapevole di aver inaugurato un nuovo percorso di
ricerca, e spero che qualcuno in futuro ne raccolga l’eredità e prosegua su
questa strada.
I miei maestri di
vita non appartengono al mondo della ricerca o della letteratura. Il più grande
è stato, è e sarà sempre Muhammad Alì.
3) Una tua riflessione tra tradizioni del passato e
modernità nella letteratura?
La poesia è
espressione di un mondo che non c’è più, di una realtà che sembra diventata impermeabile
alla poesia, troppo pura e sublime per un mondo impregnato di materialismo; la
figura stessa del poeta è ormai quasi scomparsa dall’immaginario popolare, non
è un punto di riferimento, non è una guida come poteva esserlo qualche secolo fa;
l’ideale del poeta sopravvive solo nei libri di testo scolastici.
Il vate
della nostra epoca è il ricercatore. Il ricercatore è oggi ciò che nell’Ottocento
era il poeta romantico: un ladro di
fuoco, esploratore temerario di realtà sconosciute, conoscitore di mondi invisibili.
4) Fin ora cosa hai pubblicato di tuo e in altri
progetti?
Collaboro occasionalmente
con la rivista Fenix di Adriano Forgione e pubblico articoli su vari blog. Ma la
mia attività principale sono lo studio, la ricerca, il lavoro sui miei libri. Più
dell’articolo di giornale, il libro è la dimensione nella quale riesco a
muovermi con maggiore disinvoltura; il mio stile si nutre di infiniti crossover
interdisciplinari e, per mia incapacità, mi riesce sempre difficile costringere
una tale struttura in uno spazio delimitato. Ma faccio del mio meglio, l’articolo
di giornale è più immediato e diretto ed è una forma di condivisione insostituibile.
Non amo molto guardare
ciò che ho fatto sinora, mi piace concentrarmi su ciò che farò da questo
momento in poi, giorno dopo giorno. Cosa posso dire sui miei progetti futuri?
Che la parte migliore sta per arrivare …
5) "Il Segreto
delle Ere" è un omaggio verso che cosa? Come è nato questo progetto e
perché?
Il Segreto
delle Ere è nato come ideale prosecuzione dei miei studi sull’Antico Egitto
ma, con il procedere della ricerca, è emersa una nuova visione della Storia
Umana e del ruolo che hanno avuto (e continuano ad avere) “coloro che vengono
da lassù”. Il Segreto delle Ere dimostra che chi ci ha dato la vita segue
e accompagna il percorso evolutivo della razza umana seguendo un progetto che
prevede l’avvento periodico di un Messia (o Avatar, o Messaggero, ognuno lo
chiama come ritiene opportuno) in ogni Era, seguendo uno schema semplice e
preciso basato sulla corrispondenza delle costellazioni zodiacali con
specifiche regioni della Terra affinché si possano cogliere i tempi e i segni della
successiva Venuta. Ogni Era zodiacale ha beneficiato dell’Avvento si un Messia,
ed avverrà anche nella prossima Era. Non è una questione di fede. Per me è una
certezza storica.
6) Cos'è la
scrittura per Piero Ragone?
La scrittura è
il mezzo attraverso cui un individuo conferisce vita propria al suo pensiero.
Paul Valéry diceva che i suoi versi hanno il significato che gli si da’,
intendendo con ciò che, una volta rese pubbliche le nostre idee, ricerche o
emozioni, il modo in cui vengono recepiti da chi ne usufruisce è sempre imprevedibile,
può lasciare indifferenti o far nascere qualcosa di grandioso, dare un
contributo a migliorare il mondo. La maggior parte dei lettori cerca risposte,
spiegazioni, per questo è indispensabile un richiamo alla responsabilità: se per
qualcuno lo scrivere è un mezzo per raggiungere notorietà e ricchezza, faccia
pure; per me, scrivere è l’espressione massima del mio amore verso il prossimo.
La ricerca è un mezzo per un fine più grande: restituire Dignità, Speranza e
Consapevolezza all’Umanità.
7) Chi è Dio
per te?
Dio è per me
ciò che io sono per Lui. Che sia come viene descritto dalla Chiesa oppure un
alieno in carne ed ossa di gran lunga più evoluto di noi, il mio punto di vista
non cambia: sono un uomo di fede, e la natura di questa mia fede permea ogni
pagina de Il Segreto delle Ere, e dei lavori che seguiranno.